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Al via le lezioni del Master in Fundraising!
Abbiamo chiesto a Barbara, una studentessa della classe 2021 di Master, di raccontarci TUTTO dalle selezioni alla prima settimana di lezione della 19° edizione del Master in Fundraising. Emozioni, paure, aneddoti, difficoltà.. qualsiasi cosa!
Barbara si è laureata in Scienze Filosofiche, ha fatto un Master in Studi e Politiche di genere e poi ha deciso di buttarsi nel mondo del fundraising.
Ecco il suo diario.
L’ATTESA: dalle selezioni all’inizio
Il giorno delle selezioni l’ho segnato ovunque, ho messo una dozzina di sveglie, preso due caffè, mangiato altrettante brioches ed effettivamente, il mio metodo ha funzionato! Ero bella attiva e l’ansia è sparita subito, grazie al clima amichevole che si è creato. È andato tutto stranamente bene. (Certo… mi si è bloccata la caldaia e ho dovuto chiamare l’idraulico, ma niente di tragico).
Alle selezioni eravamo quasi 80. Tutte persone diverse, provenienti da varie parti del mondo ma accumunate dallo stesso sogno. Sapevo che sarebbe stata dura ma, tutto sommato, ero soddisfatta. La chiamata di Claudia è stata comunque un sollievo e un’emozione: AMMESSA. E per di più ero riuscita anche a vincere una borsa di studio! Fantastico! Ci ho messo un po’ a realizzarlo, ma sono carica: non vedo l’ora di mettermi al lavoro e di sporcarmi le mani!
Intanto.. la scrivania è pronta! Mancano solo i compagni e le compagne di classe!
LA VOGLIA DI CONNETTERSI: prima settimana di lezione
Non sono una persona mattiniera, anzi… sono proprio un gufo. La mattina ho sempre bisogno di un po’ di tempo (e di caffè) per iniziare a carburare. Be, lo so, ci convivo e quindi cerco di giocare di anticipo e di prepararmi.
Così le due lezioni di economia aziendale, due mattine consecutive alle 8.45, nel weekend, prendevano sempre più la forma di un ostacolo invalicabile. Dovevo essere preparata psicologicamente. Mai avrei pensato che la mia preparazione sarebbe stata inutile e che le lezioni sarebbero state così piacevoli. Dense (perché su quello proprio non ci piove) ma altrettanto piacevoli… una rivelazione!
La cosa più bella forse è stato riuscire a parlarne anche tra compagni e compagne durante le pause. Sì, perché la pandemia e la distanza non possono fermarci! E se la voglia di connettersi al computer non sempre è alle stelle, la voglia di connettersi tra noi è enorme!
Così, nonostante fossimo poco più che sconosciuti, le pause non sono state solo uno scambio di chiacchiere banali, ma si sono trasformate subito in uno scambio di esperienze e di piccoli stralci di vita. Sapevamo di avere in comune la voglia di diventare fundraiser, ma abbiamo scoperto di essere ancora più simili. Siamo tutte e tutti insieme sulla stessa strada. (Con tanto di gattini o cagnoloni a farci compagnia durante le lezioni).
E questa è solo la prima tappa del nostro percorso insieme!
Vuoi sapere quali sono le altre tappe che ci aspettano al Master in Fundraising!?
Qui trovi il programma completo con tutte le lezioni: → Programma Master in Fundraising
UN’EMOZIONE DOPO L’ALTRA: La seconda settimana di lezione
Emozioni. È questa la parola chiave della seconda settimana del Master. Le abbiamo studiate, abbiamo imparato a conoscerle… ma soprattutto le abbiamo vissute.
Il Professor Ambrogetti, ci ha fatto appassionare, entusiasmare e commuovere all’interno della stessa lezione. La teoria dell’Emotionraising non poteva che spiegarcela lui: dirigente della Supporter Engagement dell’Unicef a NY ed autore del libro “Emotionraising” (Magglioli, sec ed: 2019)
Le emozioni principali sono 6 e veicolano la maggior parte delle nostre azioni. E nel mondo nonprofit? Be, le emozioni sono per il fundraising quello che le molecole sono per la medicina.
Ma, come vi dicevo, non abbiamo solo imparato a conoscerle…
Nonostante il periodo ci obblighi a stare lontani, cerchiamo di vedere gli aspetti positivi che questa distanza fisica ci offre. Il fatto di essere ognuno ed ognuna in un luogo diverso, infatti, non è esclusivamente un limite ma, in un certo senso, può essere anche un vantaggio.
Essere dietro ad uno schermo ci ha privato di un luogo comune – è vero- ma ci ha anche permesso di condividerne una cinquantina o più.
Bisogna anche saper sfruttare le occasioni e prendere il bello di ciò che accade, no?!
UNA NUOVA REALTA’: La terza settimana di lezione (tra mondo fisico e virtuale)
Questa settimana non è stata solo la terza settimana di lezione, ma anche la primissima settimana in cui abbiamo avuto la possibilità di vederci in presenza. Essere lì e vedersi fisicamente è stato allo stesso tempo strano ma anche piacevole e a tratti sconvolgente.
Le persone che ero abituata a vedere un po’ sfuocate, a volte a scatti e incorniciate all’interno del proprio ambiente; adesso erano lì, davanti a me, con il proprio corpo.
È stato persino difficile riconoscersi in alcuni casi (e… sì, sicuramente la mascherina non ha aiutato).
Persone che mi ero immaginata basse in realtà erano alte, persone che mi sembrava avessero i capelli più scuri, in realtà li avevano più chiari e così via… sostanzialmente avevano una fisicità diversa da quella che il mio cervello aveva creato per loro.
Da un lato sembrava ci conoscessimo da una vita e dall’altro non ci riconoscevamo.
Può sembrare una cosa superficiale, ma questo mi ha fatto capire l’importanza di vedere le cose da diverse prospettive. Inoltre, vederci in presenza ci ha permesso di conoscerci ancora meglio e di condividere una nostra quotidianità.
Ma chi non è riuscito a venire?! Per quanto mi riguarda, è stato sorprendente come, attraverso il collegamento con la classe online, si sia riuscito a creare anche un ottimo scambio tra fisico e virtuale creando una realtà ancora più ampia.
Ora, inevitabilmente, torniamo tutti online, ma sempre con la voglia di (ri)vederci e di (ri)scoprirci ancora di più!
Barbara Mazzon